Negli ultimi anni, tra gli amanti della birra si è diffuso l’homebrewing, ossia la tendenza a produrre in casa la propria bevanda bionda. Si tratta di un processo non complesso, ma che richiedere una certa pazienza e, soprattutto, delle regole e dei passaggi da seguire con molta attenzione. In tal modo si potrà avere la certezza di ottenere una birra non solo buona di gusto, ma realizzata in modo sicuro. Per quanto puoi anche trovare birra fatta in casa senza kit, noi suggeriamo l’utilizzo di un kit, che ti permetterà con pochi soldi e in poco tempo di diventare un bravo produttore di birra casalingo!
Indice argomenti
1. La scelta del kit
Quando si è alle prime esperienze come mastro birraio è necessario acquistare un kit in negozio. Un kit per birra prevede tutte le attrezzature necessarie per iniziare ad operare, anche se non sempre esse rappresentano il meglio presente sul mercato. Quando si è acquisita una certa esperienza, si potrà invece puntare sulla scelta di elementi più professionali, da cercare in negozi specifici o anche online.
Un kit classico è formato da un fermentatore, un densimetro, un dosatore per lo zucchero, una tappatrice e dei prodotti per la pulizia del kit stesso. A seconda del brand che si sceglie vi possono essere poi altri accessori, incluso un secondo fermentatore, il malto, i tappi, qualche bottiglia storica o un bicchiere famoso e così via.
2. Pulizia e sanificazione
Prima e dopo di ogni utilizzo, è necessario assicurarsi che tutti gli strumenti utilizzati per dare vita alla birra siano perfettamente puliti e sanificati. Viceversa, infatti, si rischia il pericolo di far proliferare batteri che vanno poi a contaminare la birra stessa.
I detergenti maggiormente utilizzati per la pulizia del kit sono a base di idrossido di sodio o soda caustica: si tratta di un prodotto molto corrosivo, da maneggiare con cura, ma che assicura la massima pulizia di tubi e parti varie.
L’idrossido di sodio permette di eliminare tutte le incrostazioni: dopo il suo utilizzo è fondamentale un risciacquo molto abbondante prima di procedere alla sanificazione, ossia all’eliminazione dei possibili batteri. Questo processo avviene tramite l’uso di disinfettanti come acqua ossigenata o vari prodotti a base di iodio o cloro.
3. La scelta del lievito
Spesso, molti kit di homebrewing, contengono una bustina di lievito secco.
La scelta del lievito solitamente è il primo passo che si compie quando si diventa un esperto della birra fai da te.
I diversi lieviti, infatti, permettono di ottenere una maggiore personalizzazione del gusto della propria birra. Quando si vogliono riprodurre gusti specifici di determinate birre, ad esempio, è fondamentale acquistare i lieviti utilizzati proprio in determinati birrifici. Gli esperti dell’homebrewing potranno trovare facilmente in rete gli elenchi dei vari lieviti utilizzati dai diversi produttori.
4. L’acqua
Nonostante si parli spesso di malto, lievito e luppoli, un’importante componente della birra è l’acqua. Per questo motivo è importante scegliere un’acqua che sia quanto più neutra possibile, ossia non presenti gusti particolari.
Si può utilizzare tranquillamente l’acqua del rubinetto, ma è necessario ricordare un particolare: l’acqua che viene utilizzata per la birra dovrebbe essere differente a seconda del tipo di birra che si vuole produrre.
Per le pils e le lager, ad esempio, è necessario avere un’acqua leggera, ossia con un basso contenuto di sali, in particolare di calcio e magnesio; quando si vogliono produrre birre luppolate, invece, è necessario scegliere un’acqua dura, ricca in sali.
Anche gli altri parametri dell’acqua vanno ad incidere sul gusto della birra, per cui sarebbe bene avere un’analisi dell’acqua che si utilizza prima di iniziare ad operare.
5. Il densimetro
Se è vero che a seconda del tipo di birra che si vuole produrre possono essere utilizzati lieviti e acque differenti, è altrettanto vero che esiste uno strumento unico per monitorare la buona riuscita di qualsiasi tipo di birra: il densimetro.
Conoscere la densità della birra in fermentazione è fondamentale per comprendere se essa sta andando a buon fine, per capire quando sia giunto il termine giusto per il travaso e, soprattutto, è per poter replicare precisamente le proprie birre. Quando si sceglie il densimetro, è bene assicurarsi che esso sia del tipo a peso costante, più semplice da maneggiare e da leggere rispetto al densimetro a volume costante.