Lavorare in Giappone: una eccezionale opportunità

Il paese del Sol Levante affascina per la sua cultura e per le sue millenarie tradizioni. Tuttavia, resta pur sempre un paese che dista dal nostro quasi diecimila chilometri e per arrivarci ci vogliono quasi tredici ore di volo con un aereo Alitalia.

Pensare di andare a lavorare in Giappone, di conseguenza, deve essere un qualcosa di ben pianificato e, soprattutto, si deve essere convinti di questa soluzione. Infatti, oltre che dover affrontare la difficoltà di una lingua per noi un tantino ostica, ci si dovrà confrontare con usi, costumi, mentalità e abitudini molto differenti da quelle nostre.

Dato che potrebbe essere un po’ diverso da quanto si possa immaginare, vediamo alcuni pratici suggerimenti che possono essere utili se si dovesse decidere di andare a lavorare in Giappone.

Lavorare in Giappone senza conoscere la lingua

È bene tenere a mente che il paese dei sogni, purtroppo, non esiste. Quindi, nel caso in cui si desiderasse trovare nuove prospettive e si pensasse, di andare a lavorare in Giappone, sarà bene essere consapevoli delle possibili difficoltà che si potrebbero avere.

Ad esempio, lavorare in Giappone senza conoscere la lingua teoricamente sarebbe anche possibile, ma, praticamente diverrebbe poi una sorta di caccia al tesoro. Ovviamente, per quanto verte questo aspetto, è dato per scontato che si abbia già una buona conoscenza della lingua inglese, conoscenza che è fondamentale per lavori nel campo finanziario, informatico e via dicendo.

Per prepararsi a questo “salto nell’iperspazio”, pertanto, sarà bene prima soggiornare per un po’ in Giappone. Un’ottima soluzione, è quella di frequentare in Giappone una scuola di lingua. In questo modo oltre che iniziare a prendere dimestichezza con il mondo giapponese, vi sarà anche la possibilità di fare qualche lavoretto part-time e cominciare a conoscere meglio il mondo del lavoro giapponese.

Lavorare in Giappone senza laurea

Se ci si sta domandando se sia possibile o meno lavorare in Giappone senza laurea, la risposta più onesta che si dare è: dipende da cosa si vuole fare. Infatti, se si vuole andare a lavorare in Giappone come pizzaiolo oppure si pensa di andare lavorare in Giappone come cuoco, la laurea non è un aspetto fondamentale.

Di contro, se si vuole lavorare in Giappone come ingegnere, oppure si intende lavorare in Giappone come insegnante di italiano, la laurea diventa un documento indispensabile.

Si deve pensare che, in linea generale, gran parte degli italiani che sono già residenti in questo lontano paese, lavora nel settore linguistico, ossia come insegnanti e come traduttori, come pure in quello della ristorazione.

Documenti per lavorare in Giappone

Se si vuole andare a lavorare in Giappone, come pure per un periodo superiore ai novanta giorni, è necessario ottenere un visto. Per richiedere un visto per lavorare in Giappone sono necessari: il passaporto valido, foto e il certificato di eleggibilità.

Per ogni ulteriore informazione, si può visitare il sito dell’ambasciata del Giappone oppure andandoci di persona. In conclusione, per evitare di fare salti al buio, è bene avere chiari quali sono i propri obiettivi oltre che valutare attentamente le motivazioni che portano di scegliere di andare a lavorare in Giappone.

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