Almalaurea è un servizio obbligatorio offerto agli studenti, che sono appunto obbligati a compilare un questionario alla fine del loro percorso di studi, e che deve essere compilato per poter essere ammessi alla sessione di laurea.
Almalaurea mette in contatto aziende e studenti neolaureati. Il problema è che:
- Si fa pagare dalle aziende 50 euro a Curriculm Vitae
- Non dice da nessuna parte allo studente che il suo curriculum vitae verrà venduto alle aziende
- Non si informa lo studente di come verranno utilizzati i dati raccolti
- Le università obbligano gli studenti a compilare questo questionario almalaurea
- Lo spam e stalking di almalaurea è allucinante (mi hanno contattato ben 15 volte o più e in orari indecenti per farmi delle domande prima di lasciarmi in pace)
Ho deciso quindi di informarmi meglio su cosa è e come funziona Almalaurea, chi ci guadagna e con il lavoro di chi.
E’ chiaro che:
- Ci guadagna Almalaurea
- Principalmente con il lavoro degli studenti, obbligati a compilare il loro questionario
Ora, a tutte le aziende il garante della privacy rompe le scatole per i cookie, le cookie policy, la raccolta dati e quant’altro. Però questo servizio di Almalaurea opera indisturbato da oltre 20 anni e nessuno gli ha mai detto niente.
Come mai? Ho deciso dunque di indagare meglio. Questo post verrà aggiornato. Nel frattempo ecco alcuni documenti interessanti:
unisi obligo a compilare questionario almalaurea
unimi obbligo a compilare il questionario almalaurea
Interessantissimo anche questo articolo di federconsumatorigiovani che dice come sul sito studenti.it ben il 61 % degli studenti non è soddisfatto e critica il sistema di almalaurea.
Altra cosa MOLTO interessante è che io, dopo aver sottoscritto il questionario almalaurea, ho ricevuto un sacco di spam e di inviti a corsi e master molto costosi.
Insomma, questi di almalaurea fanno in maniera legale quello che lo Stato e il garante della privacy rendono illegale per la maggior parte delle aziende.
Chi guadagna davvero nel consorzio AlmaLaurea
Secondo lo Statuto sono organi di ALMALAUREA:
- l’Assemblea, costituita dai Rettori delle università aderenti nonché da un rappresentante del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
- il Consiglio di Amministrazione, composto da 3 membri nominati dall’Assemblea, dal Presidente del Consorzio e da un Rappresentante del Ministero dell’Università
- il Comitato Scientifico-Strategico, composto da un numero minimo di nove e massimo di diciassette componenti, nominati dall’Assemblea, di cui uno indicato dall’Associazione AlmaDiploma ed uno in rappresentanza delle istituzioni che appartengono all’Alta Formazione Artistica Musicale
- il Presidente eletto dall’Assemblea, di norma fra i Rettori delle università aderenti
- il Direttore eletto dal Consiglio di Amministrazione
- il Collegio dei revisori dei conti, composto da tre membri nominati dall’Assemblea
Ho anche scritto una email a Report, e una alle Iene. Vediamo se le tengono in considerazione. A report ho scritto
Salve,
L’articolo contiene un’inesattezza: le aziende non pagano 50 euro a cv, ma 8 euro per una consultazione, 50 euro per un abbonamento annuale. Secondo quanto pubblicato da almalaurea qui: https://www.almalaurea.it/informa/news/2014/09/02/approfondiamo-meglio-e-di-piu
il costo per le aziende che si abbonano può scendere fino a 0,65 centesimi a cv. Questo è anche peggio. Perché è la riproposizione pari-pari di quei servizi di raccolta di indirizzi mail poi usate per spammare, che vengono vendute a millesimi di centesimo per unità (coinvolgendo enormi volumi). La differenza qui è che i dati sono molto personali, e carpiti con l’imposizione di un obbligo da parte della P.A. Non potrebbero, le università, accettare l’idea di non obbligare nessuno e lasciare questa opzione come facoltativa? Certamente quelli che si laureano in anticipo con 110L saranno contenti di lasciare i dati e saranno corteggiati dalle aziende (non che ne abbiano bisogno), ma almeno tutti gli altri poveri diavoli sarebbero lasciati in pace, senza le solite oscene proposte di master costosi ed inutili (vere e proprie truffe), proposti da aziende senza scrupoli che sfruttano questa ennesima falla della privacy creata dalla P.A. a danno del cittadino.
grazie per il prezioso commento Giacomo. Il problema è proprio quello, come dici tu. Raccolta di email per spammare, e per di più obbligatoria per gli studenti! mi sembra abbastanza assurdo .. peccato che le Iene o Report non abbiano deciso di investigare oltre 🙁
Ciao, hai provato a fare una segnalazione al garante della privacy
ciao Filippo, grazie. No purtroppo ho provato ma non ci sono riuscito. Tu sai come fare?