Kit birra fai da te

Fare la birra in casa sta diventando un hobby sempre più popolare, e questo va di pari passo con l’aumento di popolarità delle birre artigianali e soprattutto con la sempre maggiore diffusione della cultura della qualità della birra. Micro birrifici artigianali si stanno diffondendo rapidamente e stanno guadagnando sempre più estimatori per i loro prodotti naturali, di qualità e spesso a kilometro zero.

Sempre più spesso si tende infatti a dare importanza alla birra, alla conoscenza dei diversi tipi e prodotti, alle loro caratteristiche e ai loro abbinamenti con vari tipi di alimenti, un po’ come tradizionalmente si fa col vino, e stanno rapidamente guadagnando popolarità corsi e degustazioni di birra.

La birra così sta perdendo il suo connotato tradizionale di “sorella povera” del vino e di bevanda poco raffinata o plebea, acquistando dignità. In fondo si tratta della bevanda alcolica più antica, che probabilmente risale fino alla civiltà sumera (di sicuro la conoscevano i babilonesi e gli egizi), anche se all’epoca si utilizzavano cereali diversi e fermentati naturalmente.

Per la birrificazione domestica sono essenziali, almeno per chi sta muovendo i primi passi, i kit birra fai da te che consentono anche ai neofiti un accesso facilitato e guidato alle materie prime e alle attrezzature necessarie, oltre che alle ricette più semplici ma efficaci per ottenere un buon prodotto anche a livello domestico.

Un kit per la birrificazione domestica costa dai 50-60 fino ai 90 euro (a seconda delle marche, della qualità e dei rivenditori) ed in genere contiene materiale per produrre circa 20-23 litri di birra. Di solito questi kit comprendono una confezione di malto, un fermentatore, un gorgogliatore, un termometro per il mosto, un dosatore per lo zucchero, una spatola, un densimetro per calcolare la gradazione alcolica, un prodotto per sterilizzare il materiale e infine una tappatrice per sigillare la birra dopo averla imbottigliata. Acquistando nuove confezioni di malto l’attrezzatura del kit può essere riutilizzata diverse volte (dopo essere stata accuratamente sterilizzata ad ogni utilizzo).

In commercio si trovano diversi tipi e diverse marche di malto, per cui è possibile produrre, con un unico kit di attrezzature, tipi di birre diverse seguendo le specifiche ricette. Sono facilmente reperibili sia online che presso i rivenditori di kit per birrificazione casalinga, ad esempio, confezioni di malto per produrre birre lager, pilsner, irish stout, pale ale ed altre ancora.

Il processo per la produzione della birra comincia con la preparazione del mosto, secondo le istruzioni fornite con il kit. Una volta pronto, il mosto va quindi trasferito nel fermentatore. Il processo di fermentazione comincia nell’arco di 2 o 3 ore e dura in genere circa 7 o 8 giorni, ma può variare in funzione della temperatura (più fa caldo più la fermentazione sarà veloce).

Una volta completata la fermentazione la birra deve essere imbottigliata in contenitori sterilizzati che vengono quindi sigillati. In ogni bottiglia si aggiunge una piccola quantità di zucchero, che innesca una seconda fermentazione.

Questo processo produce gas, ed è quindi il responsabile della formazione della classica schiuma della birra.

A questo punto il prodotto va lasciato riposare per almeno un mese, dopo di che le bottiglie possono essere stappate e la birra finalmente assaggiata. E’ importante ricordare che, perché il processo funzioni correttamente, tutta l’attrezzatura che viene a contatto con la birra, dalla pentola utilizzata per preparare il mosto fino alle bottiglie, deve essere accuratamente sterilizzata prima dell’utilizzo. Nei kit per la birrificazione domestica è di solito compreso un prodotto apposito per la sterilizzazione.

Seguendo le istruzioni e usando gli ingredienti del kit standard si produce di solito una birra chiara e leggera (circa 4 gradi), anche se la soddisfazione di poter bere una birra autoprodotta va ben oltre la semplice ed oggettiva qualità.

Con un po’ di esperienza, con l’aiuto di ricette diverse o provando diversi tipi di malto è comunque possibile personalizzare la propria birra e creare una ricetta personale, ad esempio aggiungendo del luppolo, l’ingrediente responsabile del sapore amaro della birra, o sostituendo parte dello zucchero con del miele per dare sfumature diverse di colore e sapore alla propria birra. Si può anche, semplicemente, procedere per tentativi, fino a soddisfare completamente il proprio gusto.