Criptovalute: cosa sono e come funzionano le cryptocurrency

Cosa sono le criptovalute (cryptocurrency), la nuova moneta virtuale contro il sistema economico

Le cryptovalute, dette anche criptovalute, sono mezzi di scambio digitali, che utilizzano la crittografia per assicurare scambi sicuri in un ambiente digitale. Esistono moltissime criptovalute, la più nota delle quali è il BitCoin. Queste possono essere utilizzate, ove accettate, per fare acquisti sul web di beni o servizi come se si stesse utilizzando una normale moneta analogica. La differenza principale è che le criptovalute sono del tutto digitali e ad esse non corrisponde del denaro depositato in qualche istituto bancario. La quantità massima di valuta disponibile è generalmente prefissata e in questo modo le crypto valute non dovrebbero subire l’inflazione dovuta all’immissione di nuova moneta come accade per il denaro contante. La maggior parte delle crypto valute ha dei meccanismi per introdurre gradualmente delle nuove unità di valuta, cioè per “creare” nuova moneta, ma questi sono sistemi automatici che non corrispondono in nessun modo all’emissione di cartamoneta da parte di istituti finanziari o bancari. I BitCoin e le altre cripto valute infatti non sono legate a nessuna banca o istituto di credito, ma vengono generate e garantite da un network di computer collegati in rete e diffusi in tutto il mondo che, grazie ad un meccanismo chiamato data mining, assicurano l’autenticità, la sicurezza e l’anonimato degli scambi. Quello delle Cryptocurrency è in tutto e per tutto un sistema economico nuovo e solo in parte collegato al sistema monetario gestito dalle banche centrali dei singoli paesi, a cui spetta il diritto di battere moneta nelle valute tradizionali.

BitCoin, Ethereum, Litecoin e le altre cryptocurrency

Il sistema delle cripto valute è stato teorizzato per la prima volta nel 1998 ma la prima vera cryptomoneta, il BitCoin, è stata creata solo nel 2008. Il suo creatore è noto come Satoshi Nakamoto, anche se la sua vera identità non è mai stata svelata. Quest’ultimo ha pubblicato il protocollo e la prima versione del software client, per continuare poi a collaborare con la comunità di sviluppatori fino al 2010. Negli anni successivi il BitCoin ha conquistato molta popolarità e visibilità, portando così alla nascita di altre Cryptocurrency. La maggior parte di queste ultime sono basate su tecnologie molto simili a quelle del BitCoin stesso. E’ stato valutato che al momento esistano circa 80 diverse criptovalute. La loro efficacia dipende da quanto esse sia considerate valide negli scambi, perchè è ovvio che una moneta è completamente inutile e perde tutto il suo valore se nessuno la accetta in una compravendita o è disposto a cambiarla con altra moneta, reale o virtuale.

Come si ottengono i coin nelle cryptocurrency

Le varie tipologie di valuta digitale si possono ottenere in diversi modi. Innanzitutto, come i soldi tradizionali, si possono guadagnare facendo dei lavori che vengono retribuiti in moneta virtuale. Un metodo molto semplice e popolare per ottenere valuta è quello di mettere a disposizione il proprio computer perché diventi un nodo della rete del data mining. In questo modo si diventa, praticamente, parte dei certificatori dell’autenticità degli scambi e delle valute e questo servizio viene remunerato con piccole quantità di denaro virtuale per ogni scambio. In alternativa le crypto valute possono essere acquistate, come qualsiasi altra moneta corrente. Visto che il numero di unità di valuta è fissato e non alterabile il suo valore varia in funzione della sua popolarità e della sua stabilità. I BitCoin hanno aumentato moltissimo in tempi recenti il loro valore rispetto alla moneta reale, tanto che sono stati spesso utilizzati per speculazioni monetarie e per il trading online, generando parecchi utili. I coin possono essere utilizzati per acquistare beni e servizi, proprio come le monete tradizionali, in tutti i luoghi che accettano le singole valute virtuali.

Le criptovalute come moneta libera

Le valute digitali non sono emesse o regolate da un istituto bancario e queste le rende libere da ogni tipo di controllo diretto da parte delle banche centrali nazionali. L’inflazione delle valute nazionali può essere artificialmente controllata dagli istituti che sono responsabili della loro emissione. Aumentando la produzione e l’immissione sul mercato di una data moneta, ad esempio di Euro, se ne diminuisce il valore, generando inflazione. Questo non avviene per le criptomonete come il BitCoin, perchè la creazione di nuove unità di valuta dipende dal data mining, ovvero un’attività diffusa nella rete globale e priva di un organo centrale di controllo. La certificazione di autenticità dei coin viene effettuata dall’insieme dei miners, che certificano i dati crittografati. L’emissione di nuova moneta segue uno schema prevedibile e non alterabile a scopo speculativo. Prendendo l’esempio del BitCoin, la prima e tuttora più popolare crypto valuta, esistono in totale circa 21 milioni di BitCoin, che verranno gradualmente estratti dai minatori virtuali secondo un algoritmo prevedibile. Più moneta viene creata e più diventa difficile e lungo crearne di nuova.

Il controllo governativo sulle valute

Ogni Stato del mondo ha il compito di battere la moneta in corso di validità nel proprio Paese e certificarne l’autenticità e il valore. Gli Stati possono decidere di affidare questo compito ad altri enti, generalmente alla Banca Centrale di ogni Nazione. In questo modo si ha un controllo centrale della moneta, della sua validità e del suo valore. Ogni governo può, almeno in parte, controllare l’inflazione aumentando o diminuendo l’immissione di nuova valuta sul mercato. Per fare un esempio, se si stampano più Euro il loro valore tenderà a diminuire, come quello di ogni bene largamente disponibile. Le criptovalute sfuggono invece completamente a questo meccanismo, perchè sono basate unicamente su un algoritmo matematico e il compito svolto dalle Banche Centrali è invece assunto dall’insieme dei miners. La differenza è che questi ultimi, sia collettivamente che singolarmente, non hanno il potere di controllare o modificare l’emissione di moneta, perchè la creazione di nuova valuta segue un andamento matematico prevedibile e non è influenzato nè dalle persone che materialmente la creano nè da eventi o decisioni umane. In questo modo il sistema economico basato sui BitCoin e le altre crypto valute sfugge al controllo delle banche.

Speculazione e guadagni delle banche sulle valute tradizionali

Il sistema economico basato sulle valute tradizionali è attualmente in mano alle banche. La Banca Centrale Europea è controllata dalle Banche Centrali dei singoli paesi e a sua volta il capitale della Banca d’Italia è controllato da banche private. Le quote maggiori sono possedute da Intesa Sanpaolo S.p.a. e UniCredito Italiano S.p.A., che insieme possiedono oltre il 50% del capitale. Le banche possono controllare ed influenzare in diversi modi il sistema economico, ad esempio aumentando o diminuendo l’immissione di nuova moneta. Quest’ultima è necessaria in ogni sistema, ma le sue variazioni possono aumentare o diminuire il valore del denaro e quindi l’inflazione. Con questo termine si intende la diminuzione del valore di una moneta, sia rispetto alle altre che rispetto ai beni che con essa si possono acquistare. Se il valore di una moneta diminuisce i prezzi tendono ad aumentare, quindi all’inflazione corrisponde una diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori. Le banche guadagnano dall’immissione di nuova moneta anche il cosiddetto signoraggio. Quest’ultimo è il ricavo netto che ha un Governo o un’ente nel battere moneta.

Il signoraggio bancario

Buona parte del reddito derivante dalla realizzazione di nuova moneta finisce in realtà, più che alle singole banche, in mano allo Stato. Quest’ultimo può quindi decidere di aumentare la moneta circolante, causando inflazione, allo scopo di finanziarsi. Non a caso il signoraggio è detto anche tassa d’inflazione, perché risulta essere una sorta di tributo pagato allo stato da chi possiede e utilizza una determinata valuta e vede diminuirne il valore perché lo Stato ottenga un utile. Nel sistema virtuale delle crypto valute l’inflazione è limitata dalla creazione di nuova moneta, che non può essere decisa o influenzata, e non esiste un reddito da signoraggio vero e proprio se non il guadagno accordato ai miners per il loro lavoro.

I governi e le crypto valute

Attualmente molti governi, fra cui la Comunità Europea e l’Italia, stanno studiando dei metodi per poter in qualche modo regolamentare il mercato delle crypto valute. In ambiente digitale queste ultime non hanno bisogno di un ente centrale di certificazione, ma molte Nazioni si stanno ponendo il problema di come tassare le transazioni in criptomonete o il reddito derivante dalla loro compravendita in moneta tradizionale. Acquistare BitCoin o altre criptovalute viene di fatto paragonato al lavoro del cambiavalute e comprare e vendere BitCoin o altre valute virtuali può essere considerato un lavoro che produce un guadagno in moneta reale e come tale i singoli governi stanno cercando di tassare le transazioni e i ricavi. Sempre più spesso le cryptovalute vengono utilizzate per il trading online e la rapida fortuna di alcune monete virtuali viene utilizzata per realizzare delle speculazioni. Le criptovalute non vengono considerate da nessun Governo come moneta in corso di validità nel proprio Paese, ma non è neppure illegale realizzare transazioni in coin virtuali. E’ tuttavia innegabile che il valore monetario di questo denaro virtuale è ancora strattamente collegato a quello reale, perchè i due sistemi sono collegati fra loro. Per fare un esempio, si possono utilizzare Euro per comprare BitCoin e, viceversa, questi ultimi possono essere venduti ricevendo un pagamento in Euro.

Le Cryptocurrency e la valuta complementare

Le criptovalute sono considerate come valuta complementare, ovvero strumenti che si possono utilizzare come mezzi di scambio per beni o servizi pur non essendo moneta in corso di validità. A differenza di quest’ultima, le valute complementari possono essere accettate su base volontaria durante uno scambio. Questo significa, per fare un semplice esempio, che un commerciante italiano in Italia è obbligato ad accettare un pagamento in euro, mentre può benissimo rifiutarsi di accettare valute complementari, come ad esempio i buoni pasto o le stesse monete virtuali. Il sistema dei coin virtuali e della cryptomoneta, almeno per il momento, dipende dal sistema monetario tradizionale perchè il valore dato ad ogni coin virtuale dipende dal suo valore in moneta tradizionale e non ha un valore intrinseco di per sè. Per chiarire: il costo di un’automobile in BitCoin dipende da quanto vale un BitCoin rispetto agli euro o ai dollari perchè la moneta virtuale, di per sè, non ha un valore definito. Quando i tassi di cambio dei BitCoin variano si adeguano anche i prezzi delle merci e dei servizi scambiati con questa moneta.

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